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Trattamento di Gnatologia e Malocclusioni

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I denti disposti sulle arcate, i muscoli, le ossa della mandibola e quelle del cranio sono in costante relazione fra loro; sono strettamente legati e insieme lavorano per consentire le normali funzioni svolte dalla nostra bocca.

La branca dentistica che si occupa di studiare questi rapporti è la gnatologia, che appunto tratta la fisiologia, le patologie e tutte le funzioni della mandibola.

L’obiettivo dei trattamenti gnatologici è perciò quello di ripristinare, laddove assenti, i giusti equilibri fra gli elementi citati. A tal fine, la visita gnatologica spesso prevede analisi integrative, come ad esempio la risonanza magnetica, la panoramica ortodontica e la kinesiografia mandibolare. Vediamo in questo articolo tutto ciò che riguarda la gnatologia e le malocclusioni dentali.

La mandibola al centro degli studi gnatologici

Masticazione, deglutizione, fonazione e corretta postura: queste sono le principali attività che siamo soliti svolgere quotidianamente proprio grazie ad un corretto funzionamento della nostra mandibola, elemento di studio principale della gnatologia. Questa branca si occupa di tutti i problemi che possono in qualche modo intaccare le funzioni di base del cavo orale e agisce per contrastarli. In essa rientrano anche gli studi sul paziente in merito al rapporto fra le ossa mascellari, i denti, le articolazioni temporo-mandibolari e tutti i muscoli che agiscono nella bocca.

La gnatologia tratta i problemi di malocclusione?

Le malocclusioni, quindi dei disallineamenti delle arcate o degli squilibri fra i denti superiori e inferiori, possono essere connesse a dei problemi di relazione fra la mascella e la mandibola. Per questa ragione anche le malocclusioni rientrano fra gli ambiti di intervento della gnatologia.

In una condizione di normalità, in cui il peso della masticazione è ben distribuito e non ci sono malocclusioni, le arcate dentali devono essere allineate e l’arcata superiore si deve posizionare leggermente più avanti rispetto a quella inferiore. Se presente, invece, la malocclusione genera una chiusura del morso insoddisfacente tanto da un punto di vista estetico, quanto da un punto di vista funzionale.

Tipologie di malocclusione dentale

Le malocclusioni trattate dai nostri dentisti possono essere di primo, di secondo o di terzo grado in base alla gravità dello squilibrio fra mascella e mandibola.

Possono poi derivare da:

  • Fattori ereditari: quindi quando l’anomalia si presenta per ragioni genetiche ed è presente anche in altri membri della famiglia del paziente che la riporta.
  • Comportamenti scorretti: che in ambito dentistico prendono il nome di abitudini viziate, in grado di influire negativamente sulla formazione della struttura ossea di mandibola e mascella e quindi sul rapporto fra le arcate.

Complicanze delle malocclusioni

Un morso scorretto può generare numerosi problemi: non solo quelli prettamente estetici, che sono naturalmente più evidenti, i primi a saltare agli occhi, ma anche problemi fisici di varia natura: mal di testa, torci collo, mal di schiena, problemi all’udito e tanto altro.

Molti pazienti rimangono sorpresi quando ricolleghiamo i loro dolori fisici ad un mancato rapporto fra le arcate dentali, ma proprio di questo si tratta: se il peso della masticazione è mal distribuito, questi sono gli effetti che si possono verificare.

Naturalmente, non tutte le malocclusioni portano ronzii alle orecchie o casi di bruxismo, ma è sempre bene non sottovalutare il problema e rivolgersi quanto prima ad un dentista per una visita gnatologica.

Campi d’azione della gnatologia?

La gnatologia si occupa perciò di tutti gli effetti collaterali derivanti da problemi alla mandibola e di tutte le patologie che ad essa si possono ricollegare.

  • Blocco della mandibola
  • Difficoltà all’apertura e chiusura della bocca
  • Dolori alla mascella, al viso, al collo, alle spalle e alla schiena
  • Mal di testa
  • Problemi posturali e vertigini
  • Morso profondo o aperto
  • Acufeni (ronzii alle orecchie o fischi che possono verificarsi in caso di problemi all’articolazione temporo-mandibolare)
  • Bruxismo (digrignamento involontario dei denti, specialmente durante le ore notturne, in grado di provocare dolore alle articolazioni che legano mandibola e mascella)

I disturbi dell’articolazione tempo-mandibolare (ATM)

La gnatologia si occupa anche dei disturbi ATM (all’Articolazione Temporo-Mandibolare). Un esempio di questi disturbi sono le emicranie, le vertigini, i giramenti di testa, i dolori a collo-spalle-schiena e i fischi alle orecchie. Molte di queste patologie possono essere risolte grazie ad un’adeguata visita gnatologica e al conseguente inizio di una terapia, molto spesso rappresentata dall’utilizzo di un bite correttivo

L’uso del bite in gnatologia

Lo strumento correttivo prediletto in gnatologia è il bite, ossia una sorta di mascherina, in resina o in silicone, in grado di migliorare la chiusura delle arcate dentali e di ristabilire i giusti rapporti fra queste. Il bite viene prodotto su misura, quindi in base alle specifiche esigenze di ogni paziente, in modo che si adatti il più possibile alla sua condizione e alle sue necessità.

Il tempo della terapia correttiva con bite è variabile, perché appunto legato al problema iniziale presentato. Per avere una risposta certa in termini di tempistiche è quindi bene rivolgersi al proprio dentista.

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